mercoledì 17 febbraio 2016

L’Unesco affida all’Italia i Caschi blu della cultura

Nel giro di poche settimane i Caschi Blu della Cultura saranno operativi. Ieri mattina è stata firmata l’intesa tra il Governo italiano e l’Unesco per la costituzione della task force italiana per la tutela del patrimonio culturale mondiale messe in pericolo da calamità naturali o conflitti. L’Italia mette in campo un primo contingente di 60 unità fra storici dell’arte, studiosi, restauratori e carabinieri del comando tutela patrimonio culturale per intervenire nelle aree di crisi. E apre anche un centro di formazione per i futuri componenti della task force. Il centro avrà sede a Torino, assisterà l’Unesco nell’attuazione della sua agenda e organizzerà corsi di formazione e attività di ricerca in difesa del patrimonio culturale. L’intesa è stata firmata dal ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale Paolo Gentiloni e dal direttore Generale Unesco Irina Bokova alla presenza del ministro dei Beni Culturali Dario Franceschini, della ministra della Difesa Roberta Pinotti, della ministra dell’Istruzione Stefania Giannini e del Comandante Generale dell’Arma dei Carabinieri Tullio Del Sette.  
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Prevede la nascita sotto l’egida Unesco di una formazione internazionale ma composta per intero da italiani in grado di agire in situazioni di pericolo. «Un successo italiano nel nome della difesa della cultura e della civiltà», lo ha definito il ministro dei Beni Culturali Dario Franceschini. Un successo e un primato, ha sottolineato: «Siamo il primo Paese che mette a disposizione dell’Unesco una task force completamente dedicata alla difesa del patrimonio culturale mondiale. «La task force - ha spiegato il ministro degli Esteri Paolo Gentiloni - potrà operare con l’Unesco su diversi fronti, dagli interventi di emergenza alle calamità naturali, dal recupero e salvaguardia del patrimonio culturale e naturale al contrasto del traffico illecito. Il patrimonio culturale gioca un ruolo fondamentale nel rafforzare l’identità, la coesione e le capacità delle comunità umane, che sono presupposti per la convivenza pacifica e lo sviluppo sostenibile».  

In futuro, attraverso il contributo fornito dal Miur, entreranno a far parte di questa unità anche atenei e docenti universitari che hanno già manifestato la propria disponibilità. «Il Miur - ha spiegato la ministra Giannini - avrà il ruolo di individuare le competenze scientifiche e di redigere liste di personale qualificato a dare un contributo concreto all’iniziativa». La task force interverrà tramite l’Unesco su richiesta di uno stato membro che sta affrontando una crisi o colpito da una catastrofe naturale per stimare i danni sul patrimonio culturale, pianificare operazioni per misure di salvaguardia del patrimonio culturale e naturale colpito, fornire supervisione tecnica e formazione per assistere i restauratori locali nelle azioni di tutela, prestare assistenza al trasporto in sicurezza di beni culturali mobili, contrastare il saccheggio e il traffico illecito di beni culturali. 

«Spesso in passato ci siamo trovati a difendere beni di valore inestimabile in teatri di guerra - ha detto il ministro Pinotti - oggi per la prima volta costituiamo una struttura in grado di intervenire dove il patrimonio artistico e culturale è minacciato e di farlo in un quadro di legittimità giuridica. Siamo intervenuti in tante aree di crisi e continueremo a farlo sempre operando con rispetto per le autorità locali e per le sensibilità culturali dei luoghi in cui andremo, grazie anche alla grande esperienza dei reparti specializzati del Comando Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale».  

di Flavia Amabile, La Stampa 


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